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Giornata Nazionale della Consulenza Familiare

Il 28 maggio l’evento dell’associazione Qahal al Polo Lionello

La forza dell’ascolto per superare le difficoltà. L’esperienza della pandemia ha fortemente segnato le nostre relazioni quotidiane, generando criticità e difficili momenti di cambiamento soprattutto nelle famiglie e tra i più giovani. Problematiche che si possono attraversare tramite la relazione umana, rendendo le persone stesse (la coppia, la famiglia) protagoniste del superamento delle proprie difficoltà creando un rapporto di fiducia e collaborazione.

È questo in sintesi l’obiettivo della Consulenza Familiare, un percorso socio-educativo per cui l’associazione Qahal – Centro Studi di incontro e Relazioni umane ha organizzato al Polo Lionello, in località Burchio a Figline e Incisa, un evento informativo e conoscitivo il prossimo 28 maggio dalle ore 16.00 proprio in occasione della Giornata Nazionale della Consulenza Familiare.

“L’associazione Qahal nasce a Crotone, da una ‘periferia dell’esistenza’ se vogliamo usare le parole di papa Francesco contenute nelle sue ultime encicliche – spiega la dottoressa Giulia Battigaglia – Si tratta di un centro di Consulenza Familiare che promuove l’ascolto e il sostegno, che accompagna le famiglie, la genitorialità e arriva nelle scuole. Qahal viene dal Qohelet, una parola ebraica che significa “assemblea”, da qol “voce” e ha appunto lo scopo di radunare le persone e dare loro supporto”.

Dopo il lancio dell’esperienza crotonese, la dottoressa Battigaglia, arrivata in Valdarno dalla Calabria per un dottorato di ricerca all’Università Pontificia Sophia di Loppiano, ha aperto nell’incubatore imprenditoriale del Polo Lionello il suo nuovo studio, con l’intento di fare rete sul territorio tra scuola, istituzioni e Chiesa, per offrire una nuova forma di supporto a chi ne ha bisogno. “Per questo ringrazio alcune persone che mi hanno sostenuta, in particolar modo l’assistente sociale dottoressa Paola Cibra. Il Consulente Familiare è importante perché siamo non solo in un’era post globalista ma adesso anche post pandemica, dove le fragilità sono davvero piú accentuate anche tra i ragazzi – prosegue la dottoressa – Serve perciò un intervento socio-educativo urgente, che non è prettamente di tipo clinico ma si fonda sulla relazione umana. La figura del Consulente Familiare è un professionista disciplinato dalla Legge 14 gennaio 2013, n. 4, Disposizioni in materia di professioni non organizzate ed è tenuto al segreto professionale. La Consulenza Familiare si qualifica come una ‘relazione di aiuto socio-educativa’ cioè una relazione che tende a fare della persona, della coppia o della famiglia, la protagonista del superamento delle proprie difficoltà instaurando un rapporto di fiducia e collaborazione affinché con le proprie risorse interne ed esterne superi il momento di disagio. Fa parte della AICCeF, Associazione Italiana per Consulenti Coniugali e Familiari fondata nel 1977 e si tratta di un’associazione professionale iscritta al Mise che tutela appunto i “Consulenti Familiari”.

In altre parole il Consulente Familiare è un professionista formato con metodologie specifiche che accompagna le persone alla scoperta di un nuovo equilibrio durante quelli che possono essere eventi critici. Il Consulente Familiare sostiene la famiglia nelle sue fasi più difficili e nei momenti di cambiamento che rientrano nella norma e non nella patologia, armonizzando le relazioni nella coppia e nel nucleo familiare e proponendo nuove strategie di incontro per genitori e figli. “Quella del consulente familiare è una figura che possiamo dire aiuta e sostiene il cambiamento, è ascolto che accompagna” – conclude la dottoressa Battigaglia – Per questo motivo ci teniamo a promuovere la giornata del 28 maggio, sensibilizzando su questa forma di supporto”.

fonte https://valdarnooggi.it/

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